Capita che qualcuno faccia notare che non si è mai verificato prima nella storia che il debito pubblico di una nazione sovrana venisse appianato: sembrerebbe essere un fenomeno mai verificatosi prima, in 2000 e più anni di storia, in alcuna parte del globo terracqueo.
E qualcuno obbietta: "Eh no! Capitò a Venezia, ai tempi della Serenissima, nel 1577!!!"
(vedasi, a questo proposito, l'articolo del 7 luglio 2015 su La Nuova di Venezia)
Infatti a Venezia, nel 1577, constatato che il costo degli interessi del Monte Vecchio, Nuovo e Nuovissimo e dei depositi volontari in zecca comportava un'uscita del 20% del bilancio statale, fu predisposto un piano di ammortamento e rientro del debito pubblico.
Nel 1584 furono quindi liquidati tutti i depositi presso la Zecca, nel 1587 fu istituito il Banco di Piazza (la prima banca pubblica del mondo, che si sostituì ai falliti banchi privati) e nel 1602 infine furono estinti tutti i Monti con la contestuale cancellazione di un debito plurisecolare.
Andò proprio così?
Circa.
Mancano infatti un po' di "condizioni di contorno".
A Venezia morirono circa 50.000 persone, ovvero poco meno di un terzo della popolazione cittadina.
Per chi voglia approfondire:
https://it.wikipedia.org/wiki/Peste_di_San_Carlo
https://venipedia.it/it/folio/la-peste-le-epidemie-del-passato-venezia-e-i-lazzaretti-come-efficiente-soluzione-di
http://tesi.cab.unipd.it/59352/1/Marzocca_Valeria.pdf
Nel 1619 fu fondata una seconda banca pubblica, il Banco di Giro.
Nel 1637 il Banco di Giro assorbì il Banco di Rialto, e rimase in attività fino al 1811.
1 - la sensibile riduzione del debito pubblico in conseguenza dell'epidemia di peste
Alcune importanti famiglie si estinsero (ed i loro beni furono incamerati dalla Serenissima), molti creditori morirono e, nel caos causato dalla peste, i documenti del loro credito furono dispersi (e quindi gli eredi, quando esistevano, non furono in grado di reclamarlo).
E molti furono condannati per reati connessi all'epidemia (soprattutto per non aver denunciato casi di pestilenza in casa propria); e qual era la pena? L'impiccagione e... la confisca dei beni.
Quindi, dalla pestilenza le casse della Serenissima ne uscirono benissimo.
2 - il fallimento delle banche private
Le banche private a Venezia fallirono per una serie di circostanze, legate alla storia di Venezia dei decenni precedenti (comprese alcune guerre dall'esito non molto felice), ed anche in conseguenza del caos sociale determinato dalla pestilenza.
Il vuoto lasciato dalle banche private fu velocemente colmato dalla prima banca pubblica del mondo, che rimase protagonista della gestione finanziaria della Repubblica di Venezia fino alla sua fine, in epoca napoleonica.
Certamente: basta far scomparire il 30% della popolazione italiana, lasciar fallire le banche private (ovvero eliminare gli aiuti di stato che le sostengono), nazionalizzare il debito e la gestione finanziaria tramite una o più banche pubbliche... e il gioco è fatto.
E qualcuno obbietta: "Eh no! Capitò a Venezia, ai tempi della Serenissima, nel 1577!!!"
(vedasi, a questo proposito, l'articolo del 7 luglio 2015 su La Nuova di Venezia)
Infatti a Venezia, nel 1577, constatato che il costo degli interessi del Monte Vecchio, Nuovo e Nuovissimo e dei depositi volontari in zecca comportava un'uscita del 20% del bilancio statale, fu predisposto un piano di ammortamento e rientro del debito pubblico.
Nel 1584 furono quindi liquidati tutti i depositi presso la Zecca, nel 1587 fu istituito il Banco di Piazza (la prima banca pubblica del mondo, che si sostituì ai falliti banchi privati) e nel 1602 infine furono estinti tutti i Monti con la contestuale cancellazione di un debito plurisecolare.
Andò proprio così?
Circa.
Mancano infatti un po' di "condizioni di contorno".
La peste del 1575-1577
Nel 1575-1577 l'attuale Nord Italia fu colpito da una gravissima epidemia di peste, della quale ancora oggi si conserva memoria: è quella che diede origine alla "Festa del Redentore" a Venezia, e della quale esistono infinite testimonianze sul territorio, sotto forma di cappelle votive, croci, chiese, ex voto.A Venezia morirono circa 50.000 persone, ovvero poco meno di un terzo della popolazione cittadina.
Per chi voglia approfondire:
https://it.wikipedia.org/wiki/Peste_di_San_Carlo
https://venipedia.it/it/folio/la-peste-le-epidemie-del-passato-venezia-e-i-lazzaretti-come-efficiente-soluzione-di
http://tesi.cab.unipd.it/59352/1/Marzocca_Valeria.pdf
Le banche pubbliche
Nel 1584 fallì l'ultima banca privata veneziana. Data l'urgente necessità di ripristinare la fiducia nel centro finanziario di Venezia, fu decisa l'istituzione della prima banca pubblica del mondo, il Banco di Rialto.Nel 1619 fu fondata una seconda banca pubblica, il Banco di Giro.
Nel 1637 il Banco di Giro assorbì il Banco di Rialto, e rimase in attività fino al 1811.
E allora, 'sta storia del debito pubblico estinto?
Semplice, fu la combinazione di alcuni fattori:1 - la sensibile riduzione del debito pubblico in conseguenza dell'epidemia di peste
Alcune importanti famiglie si estinsero (ed i loro beni furono incamerati dalla Serenissima), molti creditori morirono e, nel caos causato dalla peste, i documenti del loro credito furono dispersi (e quindi gli eredi, quando esistevano, non furono in grado di reclamarlo).
E molti furono condannati per reati connessi all'epidemia (soprattutto per non aver denunciato casi di pestilenza in casa propria); e qual era la pena? L'impiccagione e... la confisca dei beni.
Quindi, dalla pestilenza le casse della Serenissima ne uscirono benissimo.
2 - il fallimento delle banche private
Le banche private a Venezia fallirono per una serie di circostanze, legate alla storia di Venezia dei decenni precedenti (comprese alcune guerre dall'esito non molto felice), ed anche in conseguenza del caos sociale determinato dalla pestilenza.
Il vuoto lasciato dalle banche private fu velocemente colmato dalla prima banca pubblica del mondo, che rimase protagonista della gestione finanziaria della Repubblica di Venezia fino alla sua fine, in epoca napoleonica.
E' riproponibile anche oggi?
la ricetta veneziana per l'estinzione del debito pubblico potrebbe essere attuale anche oggi?Certamente: basta far scomparire il 30% della popolazione italiana, lasciar fallire le banche private (ovvero eliminare gli aiuti di stato che le sostengono), nazionalizzare il debito e la gestione finanziaria tramite una o più banche pubbliche... e il gioco è fatto.
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